mercoledì 10 giugno 2009

:::Sabato 13 giugno dalle h.16 IO NON HO PAURA torna in piazza...Fontanesi :::

Sabato 13 giugno dalle h.16 IO NON HO PAURA
torna in piazza...Fontanesi


Verso sabato 11 luglio, manifestazione cittadina contro la
limitazione
delle manifestazioni in centro storico

Sabato 18 aprile abbiamo rivendicato la libertà delle
piazze di questa
città e delle vite che le appartengono. A distanza di 6
giorni, il 24
aprile, a ridosso della festa della liberazione ci siamo
liberati da un
decreto infame che vorrebbe vietarci di essere quello
che siamo per
natura: soggetti liberi. Abbiamo infatti ottenuto fino
al 30 giugno la
sospensione dell'ordinanza che vieta le piazze al week end.

Torniamo in quella piazza che era stata vietata e
blindata e che abbiamo
liberato.

Non abbiamo paura di alzare la testa e infrangere
divieti che violano le
nostre libertà e le nostre vite. Non abbiamo paura
di vivere le nostre
città, le nostre strade, le nostre piazze.

Non ci ha fermato un'ordinanza. Non ci hanno fermato
schieramenti di
caschi scudi e manganelli. Non ci hanno fermato le
cariche che abbiamo
subito sui nostri corpi. Quei corpi, che ogni giorno
le piazze le
attraversano per andare a lavoro, a scuola, a fare
la spesa. E che
vorrebbero vincolare a fare solo questo.
Chiamando degrado azioni comuni
e naturali come il sedere su una panchina o il vivere
la città di notte.

Degrado è la nostra vita, il nostro agire,
il nostro pensare. Nel
momento in cui sfugge al controllo non risponde alle
regole imposte e a
quei divieti che ci propinano sotto forma di decreti
e leggi.
Limitazioni di una libertà che è nostra, che ci
appartiene tanto quanto
la nostra dignità.

Dobbiamo solo produrre e far girare l'economia,
un'economia che è in
crisi e una crisi che ci rifiutiamo di pagare perchè
è già troppo caro
il prezzo che paghiamo ogni giorno.

A stento arriviamo a fine mese, a stento arriviamo
a fine giornata dopo
turni di lavoro massacranti dettati da contratti
che ci riducono in
schiavitù, a stento riusciamo a pagare affitti e
mutui e siamo soggetti
a sfratti e sgomberi. Ci tolgono qualsiasi cosa
ci appartenga, partono
dal reddito per arrivare alla casa, all'istruzione,
ai nostri diritti.
Mirano a sterilizzare le nostre vite, ad annichilire
il nostro pensiero,
a svilire la nostra forza.

Tutto ciò mentre tirano a lucido le nostre città
come fossero i loro
salotti costruendo ponti e fontane, “riqualificando”
interi quartieri.
Speculano su di noi e su ciò che è nostro.

Costruiscono contenitori e vorrebbero conservarci lì.
Vorrebbero farci
vivere dentro un centro commerciale monitorandoci
di continuo.

La nostra socialità non ha bisogno di vetrine
né di scontrini.

La nostra socialità è un parco con panchine gremite
di gente che si
confronta e condivide senza ronde che frughino
tra le tasche.

La nostra socialità è una strada che parla
lingue diverse che comunicano
tra loro comprendendosi anche senza permesso di soggiorno.

La nostra socialità è meticcia e non ha bisogno
di eserciti.

La nostra socialità non ha bisogno di grandi
opere ma di grandi diritti.

La nostra socialità non è la notte bianca ma
i restanti 364 giorni.

Il nostro essere europei non dura una settimana.

Noi ci sentiamo sicuri quando stiamo assieme e non
abbiamo bisogno di
pacchetti sicurezza.

La nostra sicurezza è essere uno di fianco all'altro
senza paramilitari
di mezzo.

La nostra libertà non ha scadenze non ha orari non ha
nazione non ha
religione, ha solo diritto d'essere.

Creiamo socialità, scateniamo cultura e difendiamo
quei luoghi di
aggregazione che ci vengono negati perchè considerati
pericolosi.

Dove c'è vita c'è socialità e dove c'è socialità
non c'è paura.

Perchè è la paura che rende insicuri, perchè la paura
e l'insicurezza ci
dividono, perchè divisi cadiamo.

Il 13 giugno, 17 giorni prima dello scadere
dell'ordinanza. Torniamo.

Per darvi appuntamento all'11 luglio, 11 giorni
dopo la fine della
sospensione. Torneremo.



IO NON HO PAURA

IO NON HO PAURA IN PIAZZA...fontanesi


non vogliamo centri commerciali, vogliamo le strade

non vogliamo divertimentifici, vogliamo le piazze

non vogliamo che ci sparino addosso

non vogliamo essere chiamati DEGRADO

non vogliamo le nostre città deserte

non vogliamo gli eserciti

la nostra sicurezza siamo noi

e siamo sicuri di non aver paura