venerdì 25 settembre 2009

:::presidio sotto il comune:::

lunedì 28 settembre, dalle 17.00 alle 20.00,
PRESIDIO SOTTO IL COMUNE DI REGGIO EMILIA




riepilogo dei fatti:

Sabato 4 aprile

Dopo
aver appreso da un misero trafiletto sui giornali
l’entrata in vigore del

divieto di organizzazione dei cortei in centro
nei fine settimana cala anche su

Reggio Emilia la scure delle ordinanze.

E’
il debutto in terra reggiana della filosofia
“law and order” cofferatiana. Non è la prima
ordinanza di questo genere

in città. Il divieto viene firmato dal vice prefetto,
il questore e dal sindaco

Delrio. Questa ordinanza fa parte di un quadro
normativo nazionale repressivo e

limitativo delle libertà individuali e collettive
ed è figlio del pacchetto

sicurezza Maroni.

Partono le attività e le proteste dei
movimenti politici di base, colpiti in prima
persona da questa limitazione.






Sabato 18 aprile

L’assemblea cittadina “io non
ho paura”indice per sabato 18 aprile una riunione
pubblica in piazza Fontanesi

per discutere del clima pesante che si respira in città.

I manifestanti trovano la piazza blindata dalle forze
dell’ordine. Dopo un tentativo di
forzatura volano spintoni e la riunione diventa
una manifestazione non

autorizzata per le vie del centro storico.
Dopo pochi giorni l’ordinanza viene

sospesa fino al 30 giugno.



Sabato 13 giugno

Giornata di festa, “io non ho
paura” torna in piazza Fontanesi ed anima
una giornata di libertà e cultura al

ritmo dell’hip hop. Viene lanciata la
manifestazione cittadina “INSECURITY DAY”

dell’11 luglio, undici giorni dopo la
fine della sospensione.


Prima dello scadere della tregua
l’ordinanza viene per

la seconda volta sospesa fino a fine settembre.



11 luglio

Nell’era del pacchetto
sicurezza una parte di città si ribella e
determinata dice no alle ordinanze.
Centinaia di persone manifestano da

porta S.Croce fino a piazza Prampolini.
Si ribadisce che l’opposizione non

cesserà fino all’abrogazione del divieto.



8 agosto

Entra in vigore il pacchetto
Maroni, si inaspriscono tutte le leggi
migratorie e di gestione dell’ordine

pubblico. Diventa reale e drammatica la
politica dei respingimenti in mare,

contestata ad oggi anche da commissioni
Ue e Onu e bollata come misura barbara

ed inumana. Centinaia i morti affogati
in mare durante l’estate.



lunedì 28 settembre

A due giorni dallo scadere
della sospensione dell’ordinanza vieta cortei
ancora non si hanno notizie da parte dell’amministrazione di cosa

sarà del più fondamentale dei diritti, quello
della libertà di manifestazione






ORDINANZA CHE VIENE

ONDA CHE SALE





A due giorni dallo scadere dell’ordinanza vieta
cortei in centro storico vorremmo

sapere dal sindaco Delrio, primo esponente del
governo cittadino cosa ne sarà

del divieto da lui firmato: se sarà ripristinato,
sospeso o abrogato.


Riteniamo il silenzio su questo tema
inaccettabile, ricordiamo che con
questa partita si stà giocando la possibilità
dei cittadini di poter

manifestare d’ora in poi nella città di Reggio Emilia.
Sottolineiamo che per un

cittadino lavoratore gli unici giorni liberi per
organizzare eventi politici

sono proprio quelli del week end, facciamo notare
che è dai tempi dell’antica

Grecia che le piazze principali delle città servono
proprio per manifestare

politicamente le proprie idee. Anche solo ipotizzare
un corteo politico a Villa

Canali o nel quartiere pappagnocca ci farebbe inorridire.
Noi abbiamo le idee

chiare e con o senza permesso ci impegniamo a far
convergere tutte le nostre

future manifestazioni nei week end ed in centro storico.

Quello che vogliamo è che sindaco,
questore e prefetto tornino sui loro passi e abroghino
finalmente il divieto, e inoltre chiediamo che si
discuta anche la

rimozione delle altre ordinanze. In particolare:
l’ordinanza sull’ orario dei

ristoranti kebab e rosticcerie etniche, le ordinanze
contro le povertà e le

ordinanze limitative della socialità in centro storico.